Territorio e patrimonio

Storia

Una storia millenaria che inizia da lontano

Cultura

La cultura per il lavoro strettamente legato al territorio.

Flora e Fauna

Nella valle sono presenti pascoli e la fauna tipica fra cui l'orso Marsicano. Una flora varia accompagna la valle

Patrimonio UNESCO

La Val Fondillo è sito patrimonio dell'Unesco all'interno del Parco dell'Abruzzo.

Territorio

E' uno dei posti più belli del Parco Nazionale D'Abruzzo, Lazio e Molise.

Storia

Abitata fin dalla preistoria, territorio di confine tra i Marsi, Sanniti e Osci (o Opici), la Val Fondillo conserva i segni della sua storia millenaria. Alle spalle della valle, sulle pendici del Monte Marsicano, nacque il primo insediamento preromano (la mitica Fresilia?) mentre sul colle dove è OPI venne eretto un santuario dedicato alla dea omonima, dea dell’abbondanza. Il villaggio ebbe la sua necropoli all’imbocco della valle, necropoli nota da tempo ma solo recentemente oggetto di scavi . E’ possibile ammirare una parte dei reperti rinvenuti presso il Centro Visita di Pescasseroli. Successivamente i Romani presero possesso del territorio. La presenza di una villa rurale e le lapidi ritrovate confermano tale presenza, facendo addirittura risalire al nome di Cicerone, o della sua Gens, originaria della vicina Arpino. Area di scontro tra i Romani e le popolazioni locali all’epoca delle guerre Sannite, il territorio ha vissuto nei secoli successivi un relativo isolamento, anche a causa delle difficoltà di accesso sia dal Fucino che dalla Terra di Lavoro, con valichi tutti compresi tra 1450 e 1650 metri.

Cultura

Se la cultura presente in un territorio è il risultato di un lungo processo di elaborazione di eventi e tradizioni, la Val Fondillo ha certamente qualcosa da raccontare.
La valle è stata permanentemente il cuore delle attività agro silvo-pastorali della comunità di Opi: la lavorazione del bosco, curato e coltivato il modo tale da non alterarne lo sviluppo (tagli straordinari furono effettuati durante i periodi bellici, per esigenze militari), su cui si sono alternate generazioni di boscaioli e mulattieri (gli industriali del tempo!)

La caccia e la pesca, anche queste svolte a solo scopo di sussistenza, in un equilibrio tra una popolazione povera ma non numerosa, che nei periodi di massimo sviluppo ha raggiunto le 1200 unità.

L’allevamento di bovini, il cui pascolo regolato da un’antica forma di cooperazione, denominata “Società delle Erbe Seconde” prevedeva la loro presenza in questa parte del territorio nei priodi primaverili, in attesa del raccolto di foraggio nei prati tra Opi e Pescasseroli

L‘agricoltura, praticata all’imbocco della valle e nelle zone di altura (le cosiddette “Cese”), macchie di verde tra il bosco sui versanti del monte Dubbio, faticosamente raggiunte, spietrate e arate, per la raccolta del grano, delle patate e delle lenticchie. Tutte attività svolte con mezzi poveri, ancora conservati nelle stalle raggruppate in località “Pagliara” a ridosso della collina di OPI.

Mulini, grazie alle acque perenni del torrente Fondillo, più di un mulino, di cui sono ancora visibili ruderi e tracce, è stato realizzato sul fondo valle. Anche la prima elettricità per OPI è arrivata nel dopoguerra, grazie all’impianto ancora attivo, realizzato nell’edifico del “Vecchio Mulino”, ora adibito a ristorante.

Flora e Fauna

Nei pascoli d’altura e ai piedi delle morene della Val Fondillo, si possono ammirare, soprattutto in primavera, estese fioriture di primule, margherite e myosotis (non-ti- scordar-di-me), che con i loro tipici colori vivacizzano il verde dei prati. Primuleanemoniaquilegieviolegigli rossiorchideegiaggioli,  sono i fiori più diffusi della flora rara e protetta del Parco. Ad essi si aggiungono le specie officinali, che si possono trovare nella valle, come il ginepro, la genziana, l’arnica, la valeriana, dalle quali si ricavano, ancora oggi, con ricette antiche, infusi e liquori. Risalendo il torrente e lungo i valloni si incontrano molte specie di muschilicheni e alghe. Il bosco è formato prevalentemente da faggi e solo in piccolissima parte da abeti e larici; lungo i corsi d’acqua si incontra il salice bianco e il pioppo, mentre il nocciolo a quote basse cinge i terreni arativi Nel sottobosco si trovano fragolelamponi e naturalmente molte varietà di funghi, alcuni dei quali commestibili. Nella Val Fondillo, la fauna è presente con molte delle numerose specie che vivono nel Parco.

Tra i mammiferi, Oltre all’Orso Bruno Marsicano, simbolo del parco, è possibile avvistare o incontrare le tracce del Cervo, del Camoscio, del Capriolo, del Lupo Appenninico, della Volpe, dello Scoiattolo e, più raramente del Gatto Selvatico. Nel nucleo di Foresta Vetusta trovano riparo i barbastelli (Barbastella barbastellus) una rara specie di pipistrello che nidifica nei tronchi cavi dei Faggi morti.

Faggeta Vetusta patrimonio UNESCO

Una foresta vetusta è un ecosistema caratterizzato dalla presenza di alberi di età avanzata, che possono quindi trovarsi al termine del ciclo di vita. Le foreste vetuste rappresentano la massima espressione di naturalità nei nostri territori. Infatti, grazie all’assenza dell’azione dell’uomo, gli alberi riescono a compiere tutto il loro ciclo vitale fino alla morte, arrivando così a raggiungere l’età massima possibile a cui nei luoghi fertili sono associate dimensioni notevoli.

All’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise sono stati individuati 5 nuclei di faggeta per una superficie complessiva di 937 ettari, afferenti ai demani Civici di Villavallelonga (Valle Cervara), Lecce nei Marsi (Moricento), Pescasseroli e Scanno (Coppo del Principe e Coppo del Morto), Opi e Civitella Alfedena (Cacciagrande).

Per approfondimenti visitare il sito http://www.forestbeat.it/forest/

Territorio

La VAL FONDILLO è uno dei posti più belli del Parco Nazionale D’Abruzzo, Lazio e Molise situata ad una altitudine compresa tra i 1084 e 1960 s.l.m., inizialmente stretta nei pressi della località Grotte Fondillo, si apre poi a ventaglio formando un anfiteatro di origine glaciale, fiancheggiato dai monti  M. Amaro (m. 1862) e M. Dubbio (m. 1702), collegati fra loro dalla grande Serra delle Gravare (m. 1960)

E’ ricca di boschi, emergenze naturalistiche, di riposanti prati e fresche acque.

Oltre alle cinque sorgenti principali, è possibile incontrare numerose piccole fonti  che , con la loro acqua buona da bere, alimentano il torrente Fondillo.

Una estesa rete di sentieri, adatti a tutte le esigenze, consente di raggiungere i punti più interessanti, sia sul fondo valle che in quota. Tra questi la sorgente “Tornareccia”, il “rifugio dei briganti”, la “grotta delle fate”, il “passaggio dell’orso”, il Monte Amaro.

Ad accogliere il visitatore c’è l’Infopoint del Parco, ubicato in una delle strutture che un tempo facevano parte del grande complesso della Segheria e centro di lavorazione del legno di faggio. Il servizio fornisce informazioni sui percorsi, i servizi (bar, ristoro, area pic nic, foresteria) e le numerose attività da poter svolgere nella valle tra cui escursioni guidate a piedi, in e-bike e a cavallo, il tiro con l’arco, noleggio di e-bike e la visita al Museo della foresta.

Durante l’anno vengono organizzati eventi tematici per raccontare le peculiarità della valle, laboratori per bambini e iniziative culturali.

Val Fondillo è uno dei luoghi più belli del Parco Nazionale D'Abruzzo, Lazio e Molise

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